CHETOGENICA E CROSSFIT

Le diete solitamente seguono le mode e periodi dell’anno, da tempo però le diete low carb stanno scalando tutte le classifiche presentadosi tra le soluzioni più efficaci. Sarà effettivamente così? Le diete low-carb sono il must del momento o possono andar bene solo in alcuni casi?

Sono sempre stato un fautore delle low carb o comunque di un consumo controllato dei carboidrati, la dieta a zona è stata tra quelle che ha creato scalpore per il basso contenuto di carboidrati, solo il 40% del pasto introdotto ma conosciamo tutti la risposta degli atleti in realzione a un contenuto di carboidrati molto basso...

Uno dei punti cruciali è capire qual è l’obbiettivo che si vuole ottenere da una dieta low carb. Molti studi sono a favore dell’efficacia della dieta chetogenica sul dimagrimento ma vale la stessa cosa per il miglioramento della performance?

 

LA DIETA CHETOGENICA

La dieta chetogenica con il solo 5% di introito di carboidrati, con una buona % proteica lascia spazio prettamente ai grassi come fonte più importante energetica. Si passa quindi dall’utilizzo dello zucchero come fonte primaria di energia, ai grassi. In che modo?

La dieta chetogenica aumentala produzione di corpi chetonici, che entrano nei cicli metabolici dei muscoli per formare ATP, necessaria per la contrazione muscolare. Uno studio su atleti professionisti che non avevano precedentemente fatto diete low-carb, ha dimostrato un effettivo calo di circa 4 kg di peso corporeo per ogni atleta, una diminuzione della massa grassa ed un buon miglioramento del VO2 Max. Gli atleti hanno notato miglior stato di benessere generale con alcuni aspetti negativo (down) nelle prime settimane a causa del basso livello di carboidrati e una perdita di forza nelle ultime settimane (dopo 10 settimane) forse troppo poche per avere un risultato definitivo.

Come tutti sappiamo la teoria può essere esatta, ma la pratica deve confermare il risultato, il CrossFitter che ha un alto consumo di glicogeno muscolare può avere benefici da questo schema alimentare?

 

CROSSFIT

La prima cosa che deve accettare un atleta è la possibilità di perdita di prestazione durante la fase di cambiamento, perchè il nostro copro si crea degli equilibri e ogni qualvolta cerchiamo di modificarli c’è sempre una reazione che può essere sia positiva che negativa. Ad esempio eliminare di colpo l’assunzione di carbo da un giorno a un altro e proprio mentre cerco di raggiungere un record personale non sarà una mossa vincente, per la maggior parte di noi creerà uno stato di ipoglicemia momentanea con la conseguente abbassamento livello di performance, quindi il risultato, la chetogenico non funziona.

Importante conoscere il proprio corpo e rispettare i tempi di adattamento che possono anche essere di 6 mesi o più, quindi bisogna riprogrammare il tutto, a partire dal day training. Se ti alleni da tempo sai benissimo che quando hai esagerato con il cibo la prestazione del giorno è sicuramente compromessa, la stessa cosa se il giorno prima non ti sei nutrito a sufficienza il giorno dopo accusi stanchezza e i muscoli svuotati, creando uno scompenso. Il nostro corpo ha bisogno di tempo e di essere valutato per quello che sarebbe meglio per lui, considerando anche gli eventi esterni e situazioni del momento.

Seguendo diverse persone in low-carb, ritengo che si possa affrontare un allenamento più leggero soprattutto nei soggetti endomorfi, che hanno per natura un cattivo rapporto con i carbo, l’importante e gestire al meglio il carico di glicogeno muscolare pre workout e ripristinarlo nella fase post workout.

 

QUANDO INIZIARE

Quindi quando conviene provare la Chetogenica? Se sei un principiante o devi perdere peso, non esitare a provare questo metodo alimentare, ovviamente deve essere tutto programmato con un piano integrativo adeguato. Se invece sei un atleta avanzato, non escluderlo a priori ma programma in quale periodo dell’anno farlo, sicuramente non prima di affrontare una competizione. Il controllo dei carboidrati è diventato punto di riferimento per molti studi medici, fare sport non ti autorizza ad assumere quantità sproporzionate di questo macronutriente ma di poterlo gestire meglio anche con il passare dell’età.