Dieta chetogenica, come funziona la dieta low carb con poche calorie

Di Emiliano Caputo

Recentemente, le diete chetogeniche hanno ricevuto un'attenzione sostanziale dal grande pubblico e dalla comunità di ricerca in ambito nutrizionale.

Queste diete a bassissimo contenuto di carboidrati, con grassi che comprendono il >70% delle calorie, sono state etichettate, ultimamente come una moda; tuttavia hanno una lunga storia nella medicina clinica e nell'evoluzione umana.

Le diete chetogeniche, coadiuvate anche da integratori specifici come il Keto 14, sembrano essere più efficaci delle diete a basso contenuto di grassi per il trattamento dell'obesità e del diabete; oltre alle riduzioni della glicemia e dell'insulina ottenibili attraverso la restrizione dei carboidrati, la chetosi cronica potrebbe conferire benefici metabolici unici rilevanti per il cancro, le condizioni neurodegenerative e altre malattie associate alla resistenza all'insulina.

 

Le origini della dieta chetogenica

Le sue origini risalgono agli anni ’20 dello scorso secolo, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo della dieta chetogenica e del suo protocollo classico nel trattamento di alcune patologie, in primis per la cura dell’epilessia infantile, refrattaria alle terapie convenzionali, a volte come primo approccio terapeutico.

Il Dr. Russel Wilder ed il Dr. Peterman della Mayo Clinic teorizzarono le caratteristiche della dieta e pubblicarono i primi dati scientifici relativi alla sua sperimentazione nel 1924.

Milioni di persone da allora sono state trattate con successo, tanto da convincere alcuni governi a scegliere la Dieta Chetogenica nelle campagne di prevenzione e cura delle patologie metaboliche; sono in corso diversi studi oggi sulle possibili applicazioni di questa dieta nel caso di patologie neurodegenerative come sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson, Alzheimer, per diversi tipi di tumori.

L’ADI, Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica, nel 2014 ha proposto la Dieta Chetogenica come terapia per l’obesità, oltre che per una serie di altre patologie su base metabolica; dopo quasi cento anni si continuano a studiare le applicazioni della Dieta Chetogenica in medicina, a conferma della sua grande validità nella cura e prevenzione di diverse patologie.

 

Gli errori da evitare nella dieta chetogenica

Per quanto riguarda gli errori più comuni che possono compromettere il percorso dietetico, troviamo:

• Non introdurre abbastanza calorie, specialmente dai grassi, fonte primaria di energia; il 75% delle calorie dovrebbero provenire da grassi, il 20% da proteine e il 5% da carboidrati; i grassi sono sazianti e se introdotti nella giusta quantità, ridurranno al minimo le voglie di carboidrati, aiutando a rimanere in chetosi e promuovendo la combustione dei grassi corporei.

È fondamentale che i grassi introdotti siano sani e naturali derivati da frutta secca, cocco, avocado, pesce ricco di omega 3, olio di qualità (lino, evo, cocco ecc.) olive e prodotti animali allevati possibilmente al pascolo (uova, latticini, carne): qui trovate alcuni esempi di dieta chetogenica con il menu settimanale.

In antitesi al precedente punto, uno degli errori più comuni è invece introdurre troppe calorie. Consumando molti grassi è facile perdere il controllo delle calorie introdotte, quindi se introduciamo più calorie di quante ne bruciamo, indipendentemente da ciò che mangiamo, ingrasseremo; le calorie in eccesso non saranno magicamente bruciate solo perché manteniamo un regime chetogenico.

• Non introdurre abbastanza acqua ed elettroliti può comportare disidratazione, debolezza e nervosismo e la carenza di sodio può portare ad affaticamento e crampi; con una scarsa idratazione e bassi livelli di elettroliti ( quando i livelli di insulina diminuiscono, perdiamo acqua in eccesso e minerali che devono essere sostituiti molto più frequentemente), si ottiene una scarsa produzione di energia e non si sfrutteranno appieno i benefici di una dieta chetogenica;

La carenza di acqua insieme alla scarsa introduzione di fibre alimentari ricche di nutrienti (fondamentali per il nostro caro Microbiota intestinale), inoltre, causano la fastidiosa stitichezza che peggiora ulteriormente con uno stile di vita sedentario (ricordate di bere almeno 2 litri di acqua al giorno e di introdurre le fibre soprattutto dalle verdure, che tranne in quantità industriali, non ostacoleranno la riuscita della dieta).

• Preferire alimenti confezionati “keto” piuttosto che gli alimenti ricchi di nutrienti, trascurare lo stress e il sonno, il fai da te e tanti altri punti non trattati in questo articolo sulla dieta low carb (come l’allenamento più opportuno da abbinare con questo regime alimentare soprattutto in ottica body building) verranno trattati in una prossima puntata.