POST WORKOUT: COME, QUANDO E PERCHÉ

Anche per i POST WKT come per i pre c’è una storia, una storia che ha il suo culmine intorno agli anni '80 quando con l’avvento dei BCAA si inizia a parlare di miglioramenti dei recuperi, abbassamento del CPK e LDK, soddisfacimento delle richieste plastiche dovute alla “finestra anabolica” e, per quanto riguarda i carboidrati, aumento del ripristino del glicogeno muscolare.

Ecco quindi individuati 2 dei principali motivi per cui si assume il Post WKT.

  • Miglioramento della massa magra, per un'azione massima sul meccanismo ipertrofico del post allenamento.
  • Ricerca del migliore recupero possibile con ricostruzione del glicogeno muscolare puntando quindi sul mantenimento/miglioramento del livello prestativo.

 

Per il primo punto, come detto in precedenza, occorre sfruttare al meglio la finestra anabolica. Questo più o meno fantomatico “momento” corrisponde al massimo punto in cui il muscolo ha un effetto “spugna” in grado di ottimizzare al massimo tutti i processi ricostruttivi e anabolici. In questo contesto gli amino acidi giocano un ruolo importante, certamente i BCAA, ma direi che si potrebbe dire che i migliori risultati si possono avere con un pool di essenziali dotati di una ricca quota di Leucina. Anche la Glutamina con il suo ruolo di idratazione cellulare ha una sua importanza. Uno dei concetti più discussi viene dato alla presenza di carboidrati in questo delicato momento, dove la condizione di basso glucosio post training favorisce invece l’azione del GH. Il cortisolo ha un picco a 15 min circa da fine allenamento mentre l’adrenalina ha degli hi/low stressando quindi anche fegato e reni, il glucagone sale in risposta alla necessità di normalizzare la glicemia lavorando in sincrono con cortisolo e adrenalina. Se il cortisolo ha un picco, l’insulina non può salire troppo e il glucagone farà uscire glucosio da muscoli e sangue per nutrire il cervello. Se si introducono carboidrati anziché ridurre gli ormoni catabolici si potrebbe correre il rischio, soprattutto su alcuni biotipi metabolici, di un effetto di stress sul pancreas che secerne un grande quantitativo di insulina.

 

PREWORKOUT E CARBOIDRATI

Questo, come già detto, potrebbe essere comunque positivo per il ripristino di glicogeno ma non è detto lo sia per la sintesi proteica. Quindi dal mio personale punto di vista i carboidrati non andrebbero subito assunti, potrebbe essere che la loro funzionalità risulti essere più efficace dopo un 30 min dall’assunzione degli amino acidi. In molti atleti il glucosio post allenamento non è però basso perché molti ormoni (fra cui il cortisolo) contribuiscono a mantenerlo nel circolo ematico; introdurne altro contribuirebbe a un ulteriore conflitto metabolico (trofismo surrenalico). Se si introducono zuccheri immediatamente dopo l’allenamento una grossa parte di questi potrebbero convertirsi in trigliceridi (grasso di deposito) e colesterolo. Va anche sottolineato come un carboidrato ad alto peso molecolare (ad esempio il Super Starch) abbia scarso effetto sulla secrezione insulinica e probabilmente, dal punto di vista di un modello teorico, potrebbe essere utilizzato anche per la finalità ipertrofica. Rimane confermata la funzionalità, dal punto di vista anabolico, per quanto riguarda l'assunzione, appena finito l’allenamento, di proteine idrolizzate e/o AA che fanno scendere la somatostatina (ormone altamente catabolico) Una volta entrati in circolo gli AA riducono il cortisolo e l'adrenalina ottimizzando quindi il lavoro dell’insulina. Un'ulteriore molecola che può essere utile per l’azione pro anabolica è senza dubbio la creatina che molti atleti amano inserire nel post WKT è che potrebbe fare nel mix fino a questo momento abbiamo esposto.

 

ENDURANCE E PRE WORKOUT 

Il discorso è molto diverso per quello che riguarda le attività di endurance dove, durante il training, c’è una componente più fortemente sbilanciata verso il fattore di utilizzo del glicogeno e, certamente, oltre a un tamponamento del catabolismo (soprattutto durante la performance), diventa centrale per il recupero il veloce ripristino del glicogeno stesso. In questo contesto sono da valutare attentamente le variabili intensità e durata dell’allenamento, discriminanti basilari per comprendere il tipo di carburante (e il relativo ripristino) di cui l’atleta necessita (carboidrati, grassi) FIG 1 e 2.

 

FIG 1

FIG 2

Le evidenze ci riportano che, al fine di ripristinare il glicogeno, l'assunzione di soli AA (proteine idrolizzate) o CHO risulti molto meno efficace dell'assunzione di entrambe le sostanze. FIG 3

FIG 3