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Un dato che si deve attentamente osservare quando si cerca di pianificare il recupero è la tipologia dello sport praticato dall’atleta stesso. Discipline caratterizzate da contatti fisici e fatica muscolare come il Rugby, il Basket, la Lotta o il Pugilato richiedono tempi di recupero e rigenerazione ovviamente più lunghi rispetto a discipline dove il contatto fisico non avviene. Stessa cosa dicasi per sport basati su ripetuti salti, dove la forte componente eccentrica tende a danneggiare non solo i tessuti muscolari, ma, soprattutto, la struttura tendinea-articolare.
Le varie fasi del recupero non avvengono simultaneamente infatti la prima fase che va da alcuni minuti fino a circa 6 ore dalla cessazione dell’allenamento serve a ristabilire sia l’apparato cardiovascolare che quello neuro-muscolare, in questa fase avviene la risintesi dei Fosfati Altamente Energetici, mentre i liquidi e i minerali sono nuovamente ridistribuiti nell’organismo. Nella seconda fase, che dura da 6-8 ore fino a diversi giorni, vengono rigenerati il glicogeno, le proteine contrattili e i tessuti connettivi. Se queste fasi sono rispettate e il ciclo allenante è consono, solo allora la Supercompensazione può avvenire.
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