Acido lattico e Doms: la differenza tra lattato e indolenzimento muscolare

Di Andrea Orlando

Il mondo del fitness tutt'oggi è costellato da falsi miti, uno su tutti riguarda i famosi DOMSacido lattico.

Infatti ancora molti frequentatori di palestre associano l’indolenzimento muscolare che si riscontra qualche giorno dopo l’allenamento ad un ipotetico accumulo di acido lattico.

Ma adesso vedremo che non è proprio così.

 

Cos’è l’acido lattico

L’acido lattico, chiamato anche lattato, è un sottoprodotto del metabolismo anaerobico lattacido, stiamo parlando quindi di un prodotto tossico per le nostre cellule, ed il suo continuo accumulo nel sangue determina la comparsa della fatica muscolare.

La produzione dell’acido lattico inizia già a partire dalle prime serie anche a basse intensità,  basti pensare che i globuli rossi lo producono di continuo, anche in condizioni di riposo tra una serie e l’altra.

Il suo accumulo nei muscoli e nel sangue  si verifica quando la sintesi  supera la velocità dello smaltimento dello stesso.

Proprio così, smaltimento: trattati di fisiologia ci insegnano che il nostro corpo ogni 15/30 minuti dimezza la quantità di acido lattico e nel giro di 2/3 ore se ne libera completamente, avvalendosi di alcuni meccanismi di riconversione energetica, nello specifico grazie al ciclo di CORI, una sostanziale parte di acido lattico viene convertita in glucosio e riutilizzato per produrre energia, un'altra parte, invece, viene usata per esempio dal cuore come substrato energetico.

Da queste  prime considerazioni sembra che questo acido lattico sia il male assoluto, quando invece non lo è; infatti la sua produzione stimola  la secrezione di ormoni anabolici GH e TESTOSTERONE.

Cosa sono i DOMS

Dopo queste righe è facile comprendere che se l’acido lattico viene metabolizzato dopo poche ore, non può essere responsabile dell’indolenzimento muscolare post allenamento.

Infatti questa condizione è da attribuire ai famosi DOMS nello specifico:  indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata.

Questa condizione dolorosa compare solitamente dopo 24/72 ore, dopodichè va progressivamente regredendo fino a scomparire completamente nei sette giorni successivi all’allenamento.

A determinare la comparsa dei DOMS sono le micro lacerazioni delle fibre muscolari indotte dall’allenamento, a creare maggior danno miofibrillare sono le contrazioni  eccentriche o negative, a differenza di quelle concentriche o positive che sembrano creare meno danno.

Questa condizione dolorosa comunque è anche un meccanismo di difesa dell'organismo, infatti il muscolo per prevenire ulteriori danni, con il  dolore lancia un messaggio  di allerta al cervello.

Ci sono anche altre spiegazioni, tra cui il calcio che dopo il danno muscolare si accumula proprio nelle fibre danneggiate e che a sua volta, con delle reazioni biochimiche, può attivare degli enzimi proteasi e fosfolipasi responsabili della degradazione delle proteine muscolari, causando uno stato infiammatorio e quindi dolore.