Angela Procida, la nuotatrice si racconta dopo le Paralimpiadi di Tokio

 

“L’incidente ha cambiato la mia vita ma, su molte cose, in meglio: occorre prendere ogni risvolto della quotidianità dal lato positivo. Oggi a 20 anni, sento di essere in grado di affrontare qualsiasi ostacolo. E sa dov’è l’aspetto positivo in tutto ciò? Nella consapevolezza che ciascuno di noi può contribuire a modificare i destini del mondo”. Queste sono le parole che Angela Procida, atleta paralimpica della Nazionale Italiana di nuoto, ha rilasciato circa un anno fa al Corriere del Mezzogiorno. Oggi, dopo aver disputato le sue prime Paralimpiadi a Tokyo, la consapevolezza che a cambiare il suo destino sia stato lo sport è ancora maggiore: “Lo sport ha avuto un ruolo fondamentale nel farmi acquisire questa coscienza, aiutandomi a superare i limiti personali. – ha raccontato Angela – Ad esempio il nuoto è fatto di miglioramento dei tempi: questi si battono superando i limiti. Lo sport ti dona valori, ti dà la forza di credere in te stessa, regala sicurezza e ti aiuta a rapportarti con il mondo”.
Stabiese classe 2000, Angela è atleta delle Fiamme Oro nella categoria S2. Un terribile incidente stradale le ha causato a 5 anni una lesione al midollo, costringendola alla sedia a rotelle. A 14 anni entra per la prima volta in vasca e, da quel giorno, non uscirà più dall’acqua: nel suo palmarès un argento sui 50m e un bronzo nei 100m dorso ai Mondiali di Londra del 2019, mentre quest’anno è arrivato il bronzo sempre nei  50m dorso agli Europei di Funchal. Ad agosto la sua prima Paralimpiade.

 

Ricordi la prima volta che sei entrata in vasca? Che emozioni hai provato?

“La scelta del nuoto è stata quasi casuale. Ho iniziato a 14 anni e prima di allora non avevo mai fatto nessun altro sport. Ricordo benissimo la mia prima gara ai campionati di società, nel maggio di quell’anno. L’obiettivo era terminare la gara, dato che molti nuotatori la prima volta in vasca fanno fatica ad arrivare al traguardo per via dell’emozione. Io ci riuscii e questa era già per me una grandissima soddisfazione. Alla fine vinsi, qualificandomi agli assoluti e facendo due record italiani di categoria. In realtà, non capendo ancora come funzionasse il mondo del nuoto, mi accorsi dei record solo qualche tempo dopo. A me interessava solo nuotare!”

Ci racconti la tua giornata tipo? Che tipo di alimentazione deve seguire una nuotatrice? Utilizzi qualche integratore?

“Nel periodo precedente le Paralimpiadi, che richiedeva dunque un allenamento più intenso, la sveglia era puntata alle 6 del mattino, dato che la mia piscina dista una quarantina di minuti da casa. Dalle 8 alle 10 mi esercitavo in vasca mentre, una volta rientrata a casa, allenamenti a secco come cyclette, elastici ed aerobica. Alle 16 di nuovo in piscina, con circa un’ora e mezza di vasca.  Per quanto riguarda l’alimentazione, l’importante è avere una dieta equilibrata che ti permetta di assumere tutto, per avere poi le forze necessarie agli allenamenti. Naturalmente solo l’alimentazione non basta: ci sono infatti nutrienti che il cibo da solo non può darti. Per questo motivo per me è fondamentale utilizzare integratori alimentari come Sali minerali e aminoacidi”.

Qual è stata la tua vittoria più bella?

“La gara che ricordo con maggior piacere è stata quella in cui ho vinto il bronzo all’Europeo di Funchal. Lì infatti ho gareggiato in una categoria superiore alla mia, ovvero la S3, riuscendo comunque a vincere una medaglia e migliorando il mio record assoluto di un secondo. Credo che vincere una medaglia non sia la cosa più importante in una gara: lo è invece migliorare sé stessi. In quell’occasione ho fatto entrambi”.

C’è un’atleta a cui ti ispiri in maniera particolare?

“A dir la verità non c’è nessun atleta in particolare a cui mi ispiro. Ho sempre cercato di lavorare su me stessa piuttosto che ispirarmi ad altri”.

Quanto è stato difficile per te non poterti allenare durante il lockdown del 2020? Come hai vissuto quel periodo?

“Ho provato ad allenarmi in casa a secco, con pesi e altro, per cercare di mantenere la massa muscolare. In realtà un nuotatore ha bisogno dell’acqua per allenarsi e vedevo tutto quel periodo prima del rinvio delle Paralimpiadi come una perdita di tempo. Tutti i sacrifici stavano svanendo all’improvviso. Poi quando è arrivata la notizia del rinvio al 2021, mi sono tranquillizzata e ho cercato volgere questa situazione in positivo, concentrandomi sullo studio. Sono infatti all’inizio del terzo anno di Ingegneria Biomedica all’Università Federico II di Napoli”.

Che esperienza è stata la Paralimpiade di Tokyo? Aldilà del risultato, cosa lascia ad uno sportivo una rassegna di questo valore?

“È difficile spiegare a parole cosa ti lascia un’esperienza di questo tipo. In quel momento ho vissuto in una sorta di bolla emozionale e la paura era proprio che le emozioni potessero sovrastarmi. La Paralimpiade è completamente diversa dal Mondiale: è differente l’atmosfera, come il fatto di vivere nel villaggio paralimpico. Passi diversi giorni all’interno di una piccola città, a contatto con le culture di altre mille popolazioni. La cosa che ci accomunava tutti erano le emozioni che provavamo. Non era un caso che uno degli slogan della rassegna fosse proprio: “Uniti dalle emozioni”.

Quanto è importante per una persona affetta da disabilità fare sport?

“Lo sport è necessario sotto tutti i punti di vista. Dal lato fisico è una forma alternativa alla riabilitazione: io stessa, facendo sport, non ho mai dovuto svolgerla. Inoltre spesso le persone affette da disabilità si abbattono facilmente, pensano di non poter fare determinate cose, anche un semplice movimento dalla sedia al letto. Lo sport ti dà la forza di affrontare tutto questo: nel mio caso mi ha reso autonoma al 100%, permettendomi di vivere con tranquillità”.

Hai hobby al di fuori della piscina?

“Diciamo che lo sport e lo studio mi prendono già tanto tempo da soli, dunque non è facilissimo fare altro. Fuori dalla vasca ho gli hobby e le passioni di una ragazza di 21 anni: mi piace uscire con gli amici e fare shopping online. Cose semplici”.

Obiettivi per il futuro?

“Ora sono in vacanza, poi inizierò gli allenamenti per arrivare pronta alle prossime gare, ovvero gli assoluti di fine novembre”.