Dieta chetogenica e digestione

Di Federico Taverna

La dieta chetogenica è un regime alimentare che si è estremamente diffuso negli ultimi anni, che ha come obiettivo l’elevata perdita di peso. È basato sulla riduzione o eliminazione di carboidrati, associata ad un aumento della quota di grassi e proteine.

 

L'obiettivo è portare l’organismo in uno stato metabolico particolare, chiamato chetosi, al fine di utilizzare i lipidi come fonte energetica.

Questo regime alimentare è basato principalmente sull’assunzione di grassi, prevalentemente grassi saturi come ad esempio olio di oliva, pesce azzurro, frutta secca e avocado, per una quota che arriva circa all’80% della dieta; la quota proteica deve essere di circa 1-1.5 g/kg peso oppure circa il 15% del fabbisogno calorico giornaliero e infine la quantità di carboidrati deve essere  minore di 30 g/die oppure meno del 5% del fabbisogno energetico giornaliero. 

La severa restrizione di carboidrati porta, attraverso l’azione su ormoni quali insulina e glucagone, alla mobilitazione di lipidi dai tessuti di riserva e la loro utilizzazione a scopo energetico.

La chetosi inoltre determina modifiche nella concentrazione di diversi ormoni e nutrienti, tra cui grelina, amilina e leptina (ormoni anoressizzanti); attraverso queste variazioni ormonali viene a determinarsi uno degli effetti più rilevanti della dieta chetogenica, la riduzione o la totale scomparsa della sensazione di fame, senza dubbio una situazione che meglio aiuta a sopportare le dure restrizioni alimentari di questa dieta.

 

Dieta chetogenica: effetti collaterali

Tra i disturbi più comunemente riportati in seguito all’utilizzo di questo regime alimentare, specie nei primi giorni, ci sono mal di testa, che in genere scompare una volta raggiunta la chetosi, disturbi gastrointestinali come mal digestione, gonfiore, crampi, stitichezza fino ad arrivare alla IBS (sindrome dell’intestino irritabile).

 

Disturbi a livello del tratto gastrointestinale sono dovuti principalmente alla modifica del regime alimentare con una decisa riduzione del volume di cibo consumato e ad un scarso consumo di fibra; la fibra oltre a promuovere la digestione e la peristalsi intestinale, è un ottimo substrato per la formazione di microflora batterica, fondamentale per diversi processi come la digestione, l’assorbimento di nutrienti e sul sistema immunitario; tutto ciò va contrastare potenziali disturbi e patologie.

 

Per scongiurare situazioni di questo tipo è importante che il soggetto mantenga un elevato consumo di acqua durante la fase di dieta, intorno ai tre litri giornalieri, e che assuma alimenti o prodotti che vadano a mantenere in salute la microflora batterica come l’integratore probiotico per la dieta chetogenica.

 

 

A meno che non venga utilizzata per il trattamento di specifiche patologie, la dieta chetogenica è sconsigliata protrarla indefinitamente nel tempo: la maggior parte degli studi suggerisce che un piano alimentare chetogenico mirato al dimagrimento debba essere utilizzato per un periodo massimo di 6/8 settimane.